mercoledì 8 dicembre 2010

Il vento del falco





Isola di Wight. Sono i giorni del grande festival di musica rock del 1970. Fuori dei cancelli del festival "istituzionale", una band improvvisa un concerto, forse per protesta contro l'alto costo dei biglietti, forse solo perché non invitati al grande evento. Gli "HAWKWIND", questo il nome del gruppo, si fanno così conoscere dal grande pubblico per quello che sono e saranno sempre: alternativi, indipendenti, spontanei, underground, sempre ai margini.
Nati nel 1969 con il nome di Group X, poi diventato Hawkwind Zoo e infine il definitivo Hawkwind (dal nome di una saga fantascientifica di Michael Moorcock, che diventerà in seguito un loro occasionale collaboratore), erano Dave Brock e Mick Slattery alle chitarre, Nik Turner al flauto e sassofono, Dik Mik (Michael Davies) alle tastiere elettroniche, John Harrison al basso e Terry Ollis alla batteria. Difficile spiegare a parole la loro musica: partendo da radici blues folk e rock psichedelico approdano a quello che loro stessi chiameranno space-rock. Il risultato è una musica che può rientrare a pieno titolo nella galassia progressive, in un mini-sistema solare insieme a Gong, Magma e Sun Ra.
Scopo dichiarato della loro arte è quello di ricreare nell'ascoltatore gli effetti di un trip senza l'assunzione di sostanze allucinogene, ricorrendo solamente alla musica, coadiuvata da quegli elaborati light shows che diverranno parte integrante dei loro spettacoli. Prima di incidere il loro primo 33giri (Marzo 1970), suonano nelle comuni di Notting Hill Gate, nei raduni hippie, praticamente in tutti i free-concerts (dentro e fuori i cancelli...) dell'Inghilterra del 1970. Durante la registrazione di HAWKWIND (1970), Huw Lloyd-Langton prende il posto di Mick Slattery. Il disco si apre con "Hurry on Sundown", uno dei loro brani più famosi. Tra questo brano ed una dilatata versione di "Mirror of Illusion" posta in chiusura, si srotola un intricato e intrigante viluppo di suoni a metà tra psichedelia ed elettronica povera. Se l'impasto sonoro è palesemente influenzato dai Pink Floyd di Interstellar Overdrive e A Saucerful of Secrets, tra le probabili fonti di ispirazione aggiungerei gli esperimenti musicali di Terry Riley e John Cale.
Prima della pubblicazione del loro secondo album, IN SEARCH OF SPACE (1971), gli Hawkwind hanno al loro attivo una storica esibizione al Glastonbury Fayre Festival, in cui compare per la prima volta la danzatrice Miss Stacia, che diventerà parte integrante del loro stage-show. Nel frattempo, Dave Anderson degli Amon Duul II, sostituisce John Harrison al basso, Del Dettmar, già tecnico del suono, affianca e sostituisce saltuariamente Dik Mik alle tastiere e il chitarrista Huw Lloyd-Langton abbandona il gruppo. Suoni elettronici e testi fantascientifici sono ormai il marchio di fabbrica di questa band che in questo disco trovano una maturità e una consapevolezza dei propri mezzi straordinarie. Per alcuni è il capolavoro del gruppo. Da segnalare la lunghissima "You Shouldn't Do That" costruita su un'unica nota, uno dei brani storici dei loro concerti, "Masters Of The Universe" dalle atmosfere dark alla Black Sabbath e le due facciate di un singolo di grande successo - "7 by7" / "Silver Machine" - non incluse nella versione originale dell'album del 1971, ma recuperate in questa edizione su CD. Durante la realizzazione del lavoro, arrivano il cantante e poeta Robert Calvert che canta e compone alcuni brani, il bassista Ian Fraser Kilmister, detto Lemmy, che sostituirà Dave Anderson e Simon King alla batteria al posto di Terry Ollis.

Con questa formazione, l'anno dopo entrano in studio per la realizzazione di DOREMI FASOL LATIDO (1972). L'artista Barney Bubbles, già autore della copertina di IN SEARCH OF SPACE, crea lo stemma metallico che diventerà il logo ufficiale della band. Il suono stesso è divenuto più metallico in questo lavoro (non per niente Lemmy Kilmister qualche anno dopo fonderà i Motorhead), tanto che secondo alcuni diventerà una delle fonti del metal-rock. Da ricordare i brani lunghi "Brainstorm" e "Time We Left This World Today" e la delicata "Down Through The Night". Nella versione rimasterizzata su CD ci sono quattro brani in più, che comprendono anche "Urban Guerrilla", singolo di grande successo in Inghilterra.
Ultimo di questo omaggio ad una band (troppo) poco conosciuta, è il quarto album, il doppio dal vivo SPACE RITUAL (1973). Tratto principalmente da due concerti del Dicembre 1972 a Liverpool e Brixton, è una precisa testimonianza (sonora) dei loro stupefacenti live-show dell'epoca. La versione su doppio CD oltre a tre brani extra, restituisce un suono più pulito rispetto alle prime versioni originali su vinile.


HAWKWIND

   1. Hurry on Sundown – 4:50 – (Brock/Hawkwind)
   2. The Reason Is? – 3:30 – (Brock/Hawkwind)
   3. Be Yourself – 8:09 – (Brock/Hawkwind)
   4. Paranoia (part 1) – 1:04 – (Brock/Hawkwind)
   5. Paranoia (part 2) – 4:11 – (Brock/Hawkwind)
   6. Seeing It As You Really Are – 10:43 – (Brock/Hawkwind)
   7. Mirror of Illusion – 7:08 – (Brock/Hawkwind)

Bonus tracks aggiunte nel 1996:

   1. Bring It On Home – 3:18 – (Willie Dixon)
   2. Hurry on Sundown (Hawkwind Zoo demo) – 5:06 – (Brock/Hawkwind)
   3. Kiss of the Velvet Whip – 5:28 – (Brock/Hawkwind)
   4. Cymbaline – 4:04 – (Roger Waters)

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IN SEARCH OF SPACE

   1. You Shouldn't Do That – 15:42 – (Turner/Brock)
   2. You Know You're Only Dreaming – 6:38 – (Brock)
   3. Master of the Universe – 6:17 – (Turner/Brock)
   4. We Took the Wrong Step Years Ago – 4:50 – (Brock)
   5. Adjust Me – 5:45 – (Hawkwind)
   6. Children of the Sun – 3:21 – (Turner/Anderson)

Tracce aggiunte nel 1996:

   1. Seven By Seven – 5:24 – (Brock)
   2. Silver Machine – 4:40 (Live at the Roundhouse) – (Calvert/Brock)
   3. Born to Go (Live At the Roundhouse) – 5:04 – (Calvert/Brock)

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DOREMI FASOL LATIDO

   1. Brainstorm – 11:33 – (Nik Turner)
   2. Space Is Deep – 5:10 – (Dave Brock)
   3. One Change – 0:49 – (Del Dettmar)
   4. Lord of Light – 6:59 – (Brock)
   5. Down Through the Night – 3:04 – (Brock)
   6. Time We Left This World Today – 8:43 – (Brock)
   7. The Watcher – 4:00 – (Lemmy Kilmister)

Tracce aggiunte nel 1996:

   1. Urban Guerrilla – 3:41 – (Robert Calvert/Brock)
   2. Brainbox Pollution – 5:42 – (Brock)
   3. Lord of Light – 3:59 – (Brock)
   4. Ejection – 3:47 – (Calvert)

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SPACE RITUAL

Disc 1

   1. "Earth Calling" (Robert Calvert) – 1:46
   2. "Born To Go" (Calvert, Dave Brock) – 9:56
   3. "Down Through The Night" (Brock) – 6:16
   4. "The Awakening" (Calvert) – 1:32
   5. "Lord Of Light" (Brock) – 7:21
   6. "Black Corridor" (Michael Moorcock) – 1:51
   7. "Space Is Deep" (Brock) – 8:13
   8. "Electronic No. 1" (Dik Mik Davies, Del Dettmar) – 2:26
   9. "Orgone Accumulator" (Calvert,Brock) – 9:59
   10. "Upside Down" (Brock) – 2:43
   11. "10 Seconds Of Forever" (Calvert) – 2:05
   12. "Brainstorm" (Turner) – 9:20

Disc 2

   1. "7 By 7" (Brock) – 6:13
   2. "Sonic Attack" (Moorcock) – 2:54
   3. "Time We Left This World Today" (Brock) – 5:47
   4. "Master Of The Universe" (Nik Turner, Brock) – 7:37
   5. "'Welcome To The Future" (Calvert) – 2:03

Bonus tracks on 1996 Remasters CD

   1. "You Shouldn't Do That" (Turner, Brock) / "Seeing It As You Really Are" (Brock) – 6:55
   2. "Master Of The Universe" (Turner, Brock) – 7:26
   3. "Born To Go" (Calvert, Brock) – 13:04

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Enjoy.