martedì 8 marzo 2011

Semplice mente






Nato dalle ceneri di un gruppo di punk-rock del 1977 (Johnny and The Self Abusers, ballò una sola estate e pubblicò un solo singolo: Saints & Sinners/Dead Vandals ), il nucleo originario dei SIMPLE MINDS (nome tratto da un verso di una canzone di David Bowie, “The Jean Genie”) era formato da Jim Kerr (voce e tastiere), Charles Burchill (chitarra e violino), Tony Donald (basso), Brian McGee (batteria). Prima della prima esibizione ufficiale (Febbraio ’78) al gruppo si aggiunse un secondo chitarrista, Duncan Barnwell, ma solo per pochi mesi. Nel corso di quell’anno fu sostituito dal tastierista Michael McNeil e Derek Forbes (vero fuoriclasse della band) prese il posto di Donald.

Con questa formazione:

  • Jim Kerr: “solo” canto
  • Charles Burchill: chitarra
  • Michael McNeil: tastiere di ogni tipo
  • Derek Forbes: basso
  • Brian McGee: batteria

i SIMPLE MINDS incidono il loro primo album, Life in a Day (1979). Sarà un discreto successo, ma il lavoro lascia parecchio insoddisfatti i componenti del gruppo: troppi omaggi alle loro radici musicali (punk-rock, Roxy Music, Kraftwerk e altri) per un quintetto in rapida evoluzione. Sei mesi dopo esce Real to Real Cacophony (1979), che Jim Kerr e soci considerano come il loro primo vero disco. Come spesso succede, alla soddisfazione dell’artista non corrisponde il favore di pubblico (e critica): l’ansia di smarcarsi dai modelli sopra citati porta i musicisti sulla strada di uno sperimentalismo esageratamente “oscuro”.

Nell’estate del 1980, dopo una stagione di concerti in tutta Europa, il gruppo si ritrova nei Rockfield Studios in Galles per registrare Empires and Dance (1980). Album notevolmente più maturo dei precedenti: il basso sempre più trascinante conduce la musica insieme alle tastiere, lasciando alla chitarra di arricchire il tutto con arpeggi sempre preziosi ed essenziali. A questo si aggiungono la precisione della batteria e la voce di Kerr, ora suadente, ora ammaliante. Anche in questo album sono evidenti i riferimenti a certo sperimentalismo tedesco (Neu! Faust, i già citati Kraftwerk), ma il tutto è filtrato da una ricerca del timbro personale, che da’ una congruenza e una peculiarità irrintracciabili nei primi lavori. Da menzionare anche l’enigmatica e inquietante copertina che si sposa bene con lo sperimentale ermetismo dei testi. Il disco ottiene un buon successo, ma la carente promozione effettuata dalla casa discografica (Arista) porta alla rottura contrattuale.

Ingaggiati dalla Virgin, nella primavera del 1981 il gruppo inizia le registrazioni del nuovo album sotto la produzione di Steve Hillage. Un primo singolo (“The American”) ottiene un successo insperato e con una grande quantità di materiale i SIMPLE MINDS pubblicano ad Agosto di quell’anno una doppia uscita: le prime copie di Sons and Fascination (1981) conterranno il mini LP Sister Feelings Call (1981). In seguito gli album saranno stampati e venduti singolarmente. Quasi scomparse le atmosfere dark e, su tappeti sonori lussureggianti, i ritmi si fanno sempre più trascinanti e ipnotici, la voce di Kerr più sicura, la batteria più potente e precisa e la chitarra ingioiella il tutto, mentre conduce il suo sottotesto musicale. Subito dopo l’uscita dei due dischi, il gruppo perde il batterista e dopo aver provato in concerto Kenny Hislop e Mike Ogletree ci si decide per Mel Gaynor che arriverà però a registrazioni iniziate.

Con un nuovo produttore, Peter Walsh, la band completa nell’estate del 1982 le registrazioni per quello che molti considerano il loro capolavoro. New Gold Dream (81-82-83-84) esce a Settembre di quell’anno dopo l’uscita di alcuni singoli di grande successo: “Promised You A Miracle” e “Glittering Prize”, entrambi presenti sul 33giri. Solo nove i brani, pochi rispetto ai quindici del precedente doppio lavoro, ma tutti dotati di grandissimo fascino emotivo. Grandi ritmi, più rock e niente più decadentismo, ma trame sonore rese affascinanti da tastiere e basso in primo piano, e, come una ciliegina sulla torta, la stupenda voce di Kerr e i preziosi ricami chitarristici di Burchill. Ancora una volta mi preme rilevare lo straordinario lavoro di Derek Forbes: un virtuoso dello strumento, alla pari del suo contemporaneo Mick Karn (Japan), ora purtroppo scomparso. In quel periodo i SIMPLE MINDS compiono un vero miracolo artistico, riuscendo a dare le stesse emozioni sia su disco che in concerto, per esperienza diretta. Il disco costituisce l’apice artistico della band e, da quel momento in poi, inizia la parabola discendente.

I dischi proposti sono stati rieditati e pregevolmente rimasterizzati su CD nel 2002-2003 dalla Virgin.

Empires and Dance
  1. I Travel - 3:46
  2. Today I Died Again - 4:39
  3. Celebrate - 5:03
  4. This Fear of Gods - 7:00
  5. Capital City - 6:14
  6. Constantinople Line - 4:44
  7. Twist/Run/Repulsion - 4:38
  8. Thirty Frames a Second - 5:14
  9. Kant-Kino - 1:50 (strumentale)
  10. Room - 2:30



Sons and Fascination
  1. In Trance as Mission - 6:50
  2. Sweat in Bullet - 4:30
  3. 70 Cities as Love Brings the Fall - 4:48
  4. Boys From Brazil - 5:30
  5. Love Song - 5:03
  6. This Earth That You Walk Upon - 5:26
  7. Sons and Fascination - 5:23
  8. Seeing out the Angels - 6:11


Sister Feelings Call
  1. Theme for Great Cities - 5:50(strumentale)
  2. The American - 3:49
  3. 20th Century Promised Land - 4:53
  4. Wonderful in Young Life - 5:20
  5. League of Nations - 4:55
  6. Careful in Career - 5:08
  7. Sound in 70 Cities - 5:01(strumentale)



New Gold Dream (81-82-83-84)
  1. Someone Somewhere in Summertime - 4:36
  2. Colours Fly and Catherine Wheel - 3:49
  3. Promised You a Miracle - 4:28
  4. Big Sleep - 5:00
  5. Somebody Up There Likes You - 5:02 (strumentale)
  6. New Gold Dream (81-82-83-84) - 5:39
  7. Glittering Prize - 4:33
  8. Hunter and the Hunted - 5:55
  9. King Is White and in the Crowd - 7:00