mercoledì 9 luglio 2008

Sigur Ros - Hvarf/Heim

“Con un ronzio nelle nostre orecchie suoniamo senza fine” Sigur Rós


Partendo dal titolo della loro ultima fatica per riscoprire un grande album....

La prima volta che ho sentito i Sigur Rós è stato nel bellissimo finale di “Vanilla Sky”, quando il protagonista, sul tetto di un grattacielo, si appresta a vivere un’altra vita.
È così che ci si sente, quando si comincia ad assaporare la loro musica.
Ci si sente altri.
Altrove.
La loro musica possiede il dono di riuscire a toccare il cuore di chi la ascolta.
Più tardi la persi.
Mi rimase una sensazione, quasi un terogusto di piacere, e niente più.
Non era tempo.
In seguito il mio amico Marco me ne parlò e mi diede anche un disco, che aveva copiato da qualche parte. Non la riconobbi. L'ascoltai distrattamente e poi persi pure il disco del mio amico.
Ancora non era tempo.
O forse sono solamente molto disordinato.
Pochi giorni fa mi spedisce l'ultimo Sigur Rós. Sempre lui, Marco, la mia guida. Ne parliamo, anche, tra poco faranno un concerto a Roma, ma i biglietti sono terminati da qualche mese. Peccato. Però la loro musica, ora, trova posto nel mio iPod. È un attimo, ritrovo quelle sensazioni perdute.
Adesso, è tempo.
Cerco i loro dischi, non mi accontento della codifica. Li trovo quasi tutti ed ora, finalmente, posso farmi toccare il cuore da quelle note.

Il doppio disco Hvarf/Heim si integra con il documentario Heima (Dean DeBlois, 2007), eletto miglior film documentario di tutti i tempi dagli internauti di IMDb, la bibbia del cinema in rete (al secondo posto c'è "Notte e nebbia" del 1955, di Alain Resnais, un capolavoro universalmente riconosciuto, tanto per capirsi...).
Hvarf ('scomparso' o anche 'rifugio') è un disco di 5 brani "elettrici" registrati in studio, Heim ('casa') è un disco di 6 brani "acustici" registrati dal vivo in Islanda insieme al quartetto d'archi Amiina, che sovente accompagna i Sigur Rós nei concerti.
Pressoché assenti le note di copertina (la track list è scritta direttamente sul CD), ma la scelta, a mio avviso, è orientata alla volontà di focalizzare l'attenzione dell'ascoltatore unicamente sulla musica e sulle due sfuggenti immagini, riprodotte anche sui CD, così da integrarli e "mimetizzarli" perfettamente con il contenitore, sempre sobrio ed elegantissimo quando si tratta dei Sigur Rós.

Il disco elettrico ha tre inediti e due canzoni già presenti sul loro primo album (il quasi introvabile "Von") ma reinterpretate in maniera diametralmente opposta: intime, notturne, nascoste in origine, ora ariose, solari, con crescendo meravigliosamente coinvolgenti. Attenzione al terzo titolo, "Í Gaer": l'attacco dopo il carillon è da brivido.

Il disco acustico non contiene inediti, anche se alcuni brani hanno un titolo diverso dall'originale, o meglio, adesso hanno un titolo, visto che "Samskeyti" era il terzo brano dell'album "senza titoli" "( )" e "Vaka" era il primo dello stesso. Fondamentale lo straordinario apporto delle quattro musiciste del gruppo Amiina. Le interpretazioni qui sono più leggere, quasi sfumate, più dolci, intime, nonostante l'esecuzione dal vivo.

Niente altro da dire, se non riportarvi una frase che ho letto a proposito di questo gruppo "...non abbiate bisogno di decenni per riconoscere che i Sigur Rós sono tra i pochi autentici grandissimi di questi anni. Oggi".
Perfettamente d'accordo.
Buon ascolto.

http://www.mediafire.com/?xy3m4pzgz2t
http://www.mediafire.com/?o2dhzm2mrxw


Raniero

martedì 1 luglio 2008

Dall'archivio di Alessandro... Intorno a David Sylvian

Continuiamo con David Sylvian.....
Alessandro ci invia due suoi articoli su David che ci aiutano a comprendere e leggere la bellissima discografia ragionata di Renzo Pietrolungo pubblicata oggi.
Un invito all'ascolto......

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“The First Day” - David Sylvian e Robert Fripp live on tour 1992
di Alessandro Staiti
pubblicata sul mensile "Music"

Mentre la sala del Teatro Olimpico si riempie quasi fino a scoppiare, dagli speakers vengono ancora diffuse le note di un memorabile concerto dei King Crimson (Pittsburg, 1974). E’ un’occasione unica per ascoltare una splendida versione di “Doctor Diamond” (un inedito della band) e incredibili improvvisazioni che, nonostante i diciotto anni, suonano ancora attualissime. Ma ecco che arriva sul palco il “California Guitar Trio”: Paul Richards, Hideyo Moriya e Bert Lams, tre dei migliori allievi del “Guitar Craft” di Robert Fripp, con le loro scintillanti Ovation Shallowbody Cutaway sbalordiscono letteralmente la platea: composizioni fresche e innovative, non solo nelle soluzioni armonico-compositive, ma soprattutto nello spirito che le anima. Oltre al proprio repertorio il trio si esibisce con inaspettate trascrizioni per la New Standard Tuning (la nuova accordatura per chitarra presentata da Robert Fripp nel 1985) di composizioni classiche come “Ricercar”, tratto da “L’Offerta Musicale, Bwv 1079” e la “Ciaccona” (“Seconda Partita per violino, Bwv 1004”) di Johann Sebastian Bach. Poi lo scenario cambia repentinamente; nella penombra si insinua una nota fissa, il suono suadente di “Soundscape”: di lì a poco compaiono Sylvian, l’imponente Trey Gunn e Robert Fripp. La luce blu fa scorrere note cosmiche, fino a quando l’atmosfera viene letteralmente dilaniata da un attacco hard della Les Paul di Fripp che intona gli accordi brucianti di “Fire Power”: l’energia che viene sprigionata incolla il pubblico alle poltrone, mentre Sylvian inserisce un cantato basso e dissonante in quel magma sonoro. E’ un attrito lacerante e i vecchi fans dei King Crimson non tardano a riconoscere la qualità che ha sempre contraddistinto il Re Cremisi. I toni tornano rarefatti e lunari con “Ascension”; Fripp fa largo uso delle Frippertronics nella nuova edizione elettronica che ha sostituito gli ingombranti Revox modificati mutuati da Brian Eno. Il concerto prosegue alternando momenti di intenso lirismo ad altri di totale esplosione sonora: si susseguono “Song #1”, “Subterranean Burn”, “The First Day”, “Jean The Bird Man”, “Splatology”, “The House In Which We Live”, “Protopunk”, “The Blinding Light Of Heaven”. Trey Gunn con il suo stick è capace di creare poliritmi inusitati e complicatissimi che creano una struttura ideale per gli interventi di Fripp e Sylvian. David, che si accompagna con le tastiere, di tanto in tanto imbraccia una piccola Steinberger elettrica. L’ultimo brano della scaletta “Urban Landscape” è la rivisitazione di un’improvvisazione frippertronica che già compariva nel primo album solista del chitarrista cremisi “Exposure”. I due lasciano il palco mentre ancora scorrono le note del brano, sullo stile delle vecchie esibizioni “Fripp-Eno”. Prima di salutare definitivamente il pubblico Fripp torna sul palco per esibirsi con il California Guitar Trio, fornendo il proprio contributo ad un brano del repertorio della League Of Crafty Guitarists, assieme a Trey Gunn. Poi è la volta di Sylvian che stupisce e ammalia i fans, (accorsi perfino dall’Inghilterra per non perdere questa occasione unica!) riproponendo una indimenticabile versione di “Ghosts” dal repertorio dei Japan. Quindi Fripp, Sylvian e Gunn concludono il concerto bissando la title track “The First Day”. I King Crimson non sono ancora tornati in vita: ma è solo questione di tempo. Fripp aveva promesso che con la primavera del 1992 sarebbero iniziate le prove con il nuovo line-up della band. Inizialmente Sylvian doveva esserne il cantante, ma per diverse ragioni il progetto si è trasformato nell’attuale collaborazione. I nuovi King Crimson, invece, vedranno Trey Gunn allo stick, Tony Levin al basso (ed è a causa dell’impegno dal vivo di Levin con Peter Gabriel che il Re Cremisi dovrà attendere), Jerry Marotta alla batteria (con gran disappunto di Bill Bruford, imputato da Fripp di “non andare a tempo”), lo stesso Fripp alla chitarra in duetto con Adrian Belew, cantante come nella precedente edizione. Eppure, al di là dei vari personaggi che si trovano di volta in volta a dar loro voce, i King Crimson erano, almeno in spirito, lì sul palco quella sera, a offrire un piccolo saggio di quel che sarebbe accaduto se David Sylvian ne fosse diventato il cantante…
Alessandro Staiti


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MUSIC BOX

INTERVISTA

DAVID SYLVIAN

Con “Brilliant Trees” David Sylvian rompe il silenzio dopo lo scioglimento dei Japan. Poco prima era tornato a collaborare con Ryuichi Sakamoto, l’amico con cui aveva già lavorato in “Gentlemen Take Polaroids” e nel mix “Bamboo Music/Bamboo Houses”, per dare alla luce “Forbidden Colours”, colonna sonora di “Merry Christmas Mr. Lawrence”, noto al pubblico italiano come “Furyo”.

Giù la maschera
La seconda metà degli Ottanta ha visto Mr. Batt (il vero cognome di David) protagonista: i suoi album solisti dopo lo scioglimento della band hanno catturato il cuore degli ascoltatori. David è un artista nel senso più completo del termine: la raccolta di istantanee “Perspectives-Polaroids”, il video “Steel Cathedrals”, il libro di liriche “Trophies”, l’installazione di sculture, luci e suoni realizzata assieme a Russell Mills, che ha visto la pubblicazione in un elegante cofanetto con libro “Ember Glance: The Permanence Of Memory”, sono la testimonianza di una sensibilità sottile, di un gusto sempre teso alla sperimentazione e incline alla sfumatura, il tutto sotteso da atmosfere dark, risplendenti di una luce crepuscolare, romantica. Dischi come “Brilliant Trees”, “Gone To Earth”, “Secrets Of The Beehive”, hanno lasciato un segno indelebile come inizio di una nuova corrente musicale che proprio nei Novanta sta trovando il suo naturale svolgimento. L’ultimo tour di David “In Praise Of The Shaman”, che ha toccato nel 1988 anche l’Italia, ha presentato concerti che per la loro intensità e sacralità potevano essere paragonati ad una sorta di liturgia, un’offerta musicale dei tempi moderni. Poi la decisione di riformare i Japan: ma una volta in studio, David si è reso conto che il gruppo era ormai oltre, e ha scelto il nome di Rain Tree Crow. David torna in scena, e questa volta con Robert Fripp, altro “sacerdote della musica”. Il nuovo disco di David Sylvian e Robert Fripp si intitola come il tour che lo scorso anno ha toccato Giappone e Italia: “The First Day”, interamente registrato in studio con un line up più completo rispetto agli spettacoli live che comprendevano i soli protagonisti, più Trey Gunn (un allievo della scuola di Robert) allo stick, il disco introduce elementi decisivi per comprendere in quale direzione si muoveranno i due artisti nel corso degli anni Novanta.
L’intervista
Incontriamo David Sylvian in uno dei più raffinati hotel della Capitale. Ha i capelli più corti dall’ultima volta che ci siamo visti, niente più occhiali e un accenno di barba che promette di diventare più folta in qualche tempo. Lo sguardo è luminoso e l’atmosfera che irradia è ancor più calda e gioiosa di sempre. Lo accompagna in questo tour di interviste promozionali Ingrid Chavez (già nella band di Prince), la ventottenne e deliziosa moglie di origini messicane, che fra qualche mese darà alla luce un erede per David.
- Come è nato “The First Day”?
“Dalle ultime performances con Robert, collaborazione che è iniziata con “Gone To Earth” nel 1986. Il primo disco che ho ascoltato di Robert è stato ‘No Pussyfooting’, registrato assieme ad Eno, e poi sono approdato a ‘Discipline’ che ho molto amato. Ci siamo tenuti in contatto e Robert, nel 1989, mi ha chiesto se fossi stato interessato a unirmi ai nuovi King Crimson. Io ero molto interessato al progetto, ma mi resi conto che avrei dovuto collaborare con Robert in un contesto diverso. Abbiamo composto i nuovi brani specificamente per le live performances che sono iniziate nel febbraio 1992 in Giappone e che sono terminate a giugno in Italia. Il lavoro è andato man mano cambiando, evolvendosi, e quando ci siamo trovati in studio non sapevamo ancora che tipo di album avremmo inciso. Abbiamo iniziato con i brani più aggressivi del concerto, ma con l’aggiunta delle percussioni: i nuovi arrangiamenti li hanno trasformati e drammaticamente estesi in altre direzioni. L’album è piuttosto aggressivo, molto potente.”
- Ci sarà un altro tour in Italia?
“Sì, verremo in Italia nella seconda settimana di novembre, con la line-up al completo che per ora prevede, oltre me, Robert e Trey, Michael Brook alla chitarra. Brook suonerà anche l’opening act e poi si unirà al gruppo. Per il batterista sono in corso delle audizioni in questi giorni. Saremo in cinque. Probabilmente suoneremo anche qualche vecchia canzone di Robert e mia.”
- C’è un brano in particolare, “20th Century Dreaming (A Shaman’s Song)”, che mi sembra si ricolleghi concettualmente ai tuoi “Words With A Shaman”. Come mai ti interessa tanto al figura dello sciamano?
“Lo sciamano è una figura interessante con cui lavorare. C’è ormai un cliché dell’artista come sciamano nella società moderna, c’è anche il cliché dell’artista come medium. Sì sono cliché, ma sono veri. Quando un artista dà il meglio di sé è come un medium: l’energia che arriva nel lavoro va al di là della mente e dell’ego dell’artista coinvolto. E se il lavoro è un successo in se stesso quando raggiunge l’ascoltatore lo mette in contatto con l’energia e si crea un circolo, una connessione. E se il lavoro ha un effetto catartico, di guarigione, è un lavoro sostanziale. Questo è il ruolo sciamanico dell’arte nella società: ha delle proprietà guaritrici connesse con una realtà spirituale. Se ognuno di noi è un artista, nel senso che tutti abbiamo un nostro potenziale creativo, che è l’elemento più importante del nostro essere, allora è vero che ognuno di noi è anche uno sciamano: abbiamo tutti la possibilità di entrare in contatto con queste proprietà spirituali. Questo per me è molto interessante, questa possibilità di operare una connessione; non abbiamo più bisogno dello sciamano al di fuori di noi, del prete: il contatto viene operato direttamente. Se tutti noi riconoscessimo ciò e agissimo di conseguenza, potremmo trasformare la nostra natura e il mondo intorno a noi e potrebbe aver luogo un cambiamento evolutivo.”
“Sto lavorando, dopo l’ultima che è stata con Russell Mills, ad una nuova installazione audio/video con Robert per il 1994 che promette di essere molto interessante: ho organizzato il ‘concept’ dell’idea proprio ora e ne sono molto entusiasta, penso che funzionerà bene, ne ho già parlato con Robert. Appena lascerò Roma andrò a Zurigo per incontrare Kaito, uno scultore di luci giapponese. Collaborerà con noi a questo progetto che verrà installato in una galleria situata all’interno di un tempio a Tokyo. Il tempio a sua volta sorge ove una volta vi era un cimitero: c’è un energia molto intensa in quel posto, molto potente e tangibile. Il titolo all’installazione è stato dato da Robert ed è ‘Redemption’.
-Dall’ascolto dell’album si trae una sensazione di gioia: c’è qualche relazione con la tua situazione personale?
“Sono uscito da un periodo molto difficile, molto intenso e molto distruttivo, il più oscuro della mia vita. Poiché queste crisi si sono risolte e sono ormai trascorse, sento di poterne scrivere come una naturale risoluzione del mio lavoro su me stesso. Così posso raccontare le frustrazioni che ho provato, il guardare nell’oscurità e scorgere il nulla più assoluto. E’ stato molto difficile, ma di esperienze molto forti. Mi son trovato di fronte alla mia vita, capendo che molte cose erano ormai trascorse e che dovevo spostarmi in un’altra direzione. Ho visto me stesso sotto luci molto differenti e non è stato facile riconoscermi; stavo cadendo, volevo capire perché. Sì, ora la mia vita è cambiata: ho una moglie, sto per avere un bambino, e questo è splendido, e molte esperienze spirituali potenti e profonde: The First Day può essere considerato un documento di tutto questo.”
Alessandro Staiti

DAVID SYLVIAN: DISCOGRAFIA RAGIONATA di Renzo Pietrolungo

Da un caro amico, Renzo Pietrolungo, un articolo che rispecchia un grande amore.
L'articolo è apparso su:

=== ELEPHANT TALK ===
rivista musicale elettronica

diretta da Riccardo Ridi
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Anno X Numero 62 (12 Aprile 2004)
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e quindi non considera l'ultimo quadriennio, ma è di grandissimo interesse.
Un grazie a Renzo per l'autorizzazione.

DAVID SYLVIAN: DISCOGRAFIA RAGIONATA / di Renzo Pietrolungo

Quando ci si appresta a ricostruire la discografia di un artista che si ama bisogna essere coscienti che si può solo sbagliare; chi lo conosce già bene sa di poter legger poche cose che già non sa, mentre chi lo conosce poco potrebbe annoiarsi nello scorrere un freddo elenco. E così, pur con la prospettiva di scontentare gli uni e gli altri, proverò a fare una discografia/elenco quanto più completa possibile, cercando di non essere asettico, magari con qualche commento originale a corredo.
1982
Dopo lo scioglimento dei Japan, David Sylvian inizia il suo percorso solistico e lo fa collaborando con il musicista con il quale dividerà estemporaneamente ma approfonditamente molte fasi della sua carriera, Ryuichi Sakamoto. DS si circonderà nei successivi vent’anni di alcuni dei più interessanti protagonisti della musica moderna, con la sola imperdonabile eccezione di Brian Eno.
Nell’anno in questione esce il singolo Bamboo Houses che contiene l’omonimo brano e Bamboo Music – in un’edizione giapponese ai brani viene aggiunto Forbidden Colours, che è la canzone che ancora oggi è forse la preferita dai fan. All’inizio qualcuno confonde la voce di DS con quella di Bowie, che è invece il protagonista assieme a Sakamoto del film “Merry Christmas, Mr Lawrence” (in Italia “Furyo”). Forbidden Colours è il momento più struggente di tutta la colonna sonora del film.
Una breve apparizione nell’album LE POLLEN di Pierre Barouh e verso la fine dell’anno DS collabora con Sandii and The Sunsetz in due brani (Living on the Frontline e Where the Fire Still Burns nell’album IMMIGRANTS) di cui compone le parole e partecipa come voce di accompagnamento.
Un delizioso duetto (Goodnight dall’album AI GA NAKUCHA NE) con la signora Sakamoto, Akiko Yano, chiude l’anno; preferisco sorvolare sulla qualità degli altri brani dell’album.
1983
Il 1983 vedrà la pubblicazione di un single: Forbidden Colours con sul retro un brano strumentale di Sakamoto: Seed and The Sower.
Due anni di transizione, il 1982 e 1983, nel segno della musica di influenza pop giapponese.
1984
Nel 1984 si comincia a fare sul serio; anticipato dal singolo Red Guitar (Forbidden Colours come b-side) esce il primo albumBRILLIANT TREES:
1. Pulling Punches
2. The Ink in the Well
3. Nostalgia
4. Red Guitar
5. Weathered Wall (Sylvian/Hassell)
6. Backwaters
7. Brilliant Trees (Sylvian/Hassell)
Un esordio scintillante ed un album fondamentale nel percorso di DS, che contiene i semi di tutti i lavori a venire, grande cura del suono e degli arrangiamenti, riferimenti etnici, atmosfere dilatate, canzoni di gusto personale, di stile riconoscibile ed ovviamente il caldo e profondo vibrato che lo colloca tra le voci più belle della musica moderna. La musica è di una bellezza struggente e spesso indaga in territori poco esplorati ed evocativi. All’album collaborano
grandi musicisti come Holger Czukay, Steve Jansen, Richard Barbieri, Ryuichi Sakamoto, Steve Nye, Jon Hassell, Kenny Wheeler, Mark Isham, Phil Palmer, Ronny Drayton, Wayne Braithwaite, Danny Thompson. Molti di questi musicisti accompagneranno DS lungo buona parte della carriera.
All’album fanno seguito 2 singoli:
The Ink In The Well;
Pulling Punches
Il primo singolo contiene nel b-side la versione instrumental diWeathered Wall (il promo
del singolo contiene una versione ancora diversa, senza charleston).
1985
Nel 1985 appare uno degli oggetti di desiderio dei collezionisti, infatti sotto forma di LaserDisc viene pubblicato PREPARATIONS FOR A JOURNEY, che poi uscirà anche come VideoCD (non che questo sia più facile da trovare):
1. Preparations for a Journey
2. The Women at the Well
3. The Women at the Well (slow version)
4. Le Mystere des Voix Bulgares: Pilentze Pee (traditional)
5. Le Mystere des Voix Bulgares: Kalimankon Denkon (traditional)
6. Showing the Wound (A Will to Health)
Nel video viene documentato l’interesse di DS per il lavoro con le foto Polaroid che sarà oggetto della mostra PERSPECTIVE, POLAROIDS 82-84, che mostra assemblaggi e montaggi di foto, un pò nello stile di David Hockney, un po’ come sulla copertina del secondo album dei Talking Heads. Il catalogo della mostra è molto ricercato dai collezionisti.
L’ultimo brano diventerà in seguito Steel Cathedrals colonna sonora di un documentario sulla periferia industriale di Tokyo. The Women at The Well non sarà mai pubblicata successivamente su cd.
Alla fine dell’anno viene pubblicato un singolo importante Words with the Shaman che sviluppa i temi più etnici della musica di BRILLIANT TREES.
Ancora musicisti di grande calibro come Steve Jansen, Jon Hassell, Kenny Wheeler, Holger Czukay, Ryuichi Sakamoto, Robert Fripp, Masami Tsuchiya, Percy Jones.
Il singolo viene integrato con Steel Cathedrals e Preparations for a Journey ed esce solo per il Giappone con il titolo di ALCHEMY – AN INDEX OF POSSIBILITIES:
1. Words with the Shaman
Part 1: Ancient Evening (Sylvian/Hassell)
Part 2: Incantation (Sylvian/Hassell)
Part 3: Awakening (Sylvian/Hassell/Jansen)
2. Preparations for a Journey
3. Steel Cathedrals (Sylvian/Sakamoto)
ALCHEMY viene rimasterizzato nel 2003 aggiungendo le b-side del singolo Pop Song uscito nel 1989:
1. Words with the Shaman (Ancient Evening) (Sylvian/Hassell)
2. Words with the Shaman (Incantation) (Sylvian/Hassell)
3. Words with the Shaman (Awakening) (Sylvian/Hassell/Jansen)
4. Preparations for a Journey (Sylvian)
5. The Stigma Of Childhood (Kin)
6. A Brief Conversation Ending In Divorce
7. Steel Cathedrals (Sylvian/Sakamoto)
Steel Cathedrals esce anche come video in edizione limitata a 2000 copie e sarà poi ristampato nel 1989 includendo:
1. Preparations for a Journey
2. The Women at the Well
3. Steel Cathedrals
e con questa nota: “This short film was shot in two days of November 1984 in, and around the outskirts of, Tokyo, Japan.A large part of the music was completed during that same month and recorded over a period of three days.I later updated the material in London, in an attempt to elaborate on the theme started earlier in Japan, and to further improve the quality of the soundtrack." DS, Aug 1985.
Da citare che DS suona le tastiere nel brano P-Machinery dell’album A SECRET WISH dei Propaganda.
1986
Una nuova collaborazione con Sandii and The Sunsetz: l’album si chiama BANZAI BABY e il brano This Is Not Enough è pressochè interamente ascrivibile a Sylvian.
La seconda parte dell’anno alza i veli sul secondo lavoro solistico GONE TO EARTH, album sotto la evidente e marcata influenza di Robert Fripp, il quale suona nella maggior parte dei brani. La musica cambia direzione rispetto al primo album che si chiudeva in maniera eterea e da subito i temi si fanno più terreni.
L’album è preceduto dal singolo Taking The Veil, che contiene anche Answered Prayers e in alcune edizioni anche Taking The Veil (Julian Mendelsohn Mix) e A Bird of Prey Vanishes into a Deep Blue Cloudless Sky - le b-sides anticipano i temi più ambient che caratterizzeranno il secondo LP/CD. Curiosa l’edizione picture in vinile rettangolare.
GONE TO EARTH esce come doppio LP, ma l’edizione in CD non conterrà tutti i brani, al solito in Giappone esce qualcosa di diverso e cioè l’edizione completa su 2 CD. La cover è di Russell Mills, artista con cui Sylvian esprimerà un’ottima collaborazione in diverse occasioni. I musicisti sono Steve Jansen, Richard Barbieri, Bill Nelson, Robert Fripp, Ian Maidman, Steve Nye, John Taylor, Kenny Wheeler, Harry Beckett, Phil Palmer, Mell Collins, B.J. Cole.
La musica della prima parte è di grande forza espressiva, le tinte sono suggestive e materiche.
Nella seconda parte molti brani avrebbero potuto trovare spazio nella MUSIC FOR FILM di Brian Eno.
L’edizione giapponese contiene:
1. Taking the Veil
2. Laughter & Forgetting
3. Before the Bullfight
4. Gone To Earth
5. Wave
6. River Man
7. Silver Moon
8. The Healing Place
9. Answered Prayers
10. Where the Railroad Meets the Sea
11. The Wooden Cross
12. Silver Moon over Sleeping Steeples
13. Camp Fire: Coyote Country
14. A Bird of Prey Vanishes into a Deep Blue Sky
15. Home
16. Sunlight Seen through Towering Trees
17. Upon This Earth
L’edizione su singolo CD non contiene i brani n. 12, 13, 14 e 16, presenti invece nel remaster 2003, al quale vengono aggiunti:
1. Riverman (Remix by David Sylvian and Richard Moakes)
2. Gone To Earth (Remix by David Sylvian and Richard Moakes)
3. Camp Fire: Coyote Country (Remix by David Sylvian and Richard Moakes)
L’anno si chiude con il singolo Silver Moon che comprende Gone to Earth e una diversa edizione di Silver Moon over Sleeping Steeples.
1987
È l’anno di SECRETS OF THE BEEHIVE, ma prima DS canta e scrive i testi di due brani di DREAMS OF REASON PRODUCE MONSTERS di Mick Karn: Buoy e When Love Walks In. Nell’album suona anche nel brano Land.
Canta in un bel duetto con Virginia Astley in Some Small Hope nell’album HOPE IN A DARKENED HEART, prodotto da Sakamoto. Il brano esce anche come singolo.
Suona anche la chitarra e il piano nel pezzo A Perfect Day dell’album LIFE IN MIRROR di Masami Tsuchiya.
In autunno esce il singolo Let The Happiness In che contiene un remix (più esattamente una extended version) di Buoy ma soprattutto è presente una spettacolare Blue Of Noon: outtake strumentale dalle sessioni di BRILLIANT TREES scritta da DS ma suonata da uno strepitoso Sakamoto al piano.
In novembre esce SECRETS OF THE BEEHIVE, un capolavoro di livello assoluto; tutto si tiene in un album più intimista rispetto alla pulsante fisicità di GONE TO HEART, dove anche il silenzio, le lunghe pause hanno un senso.
Grande spazio ha qui Sakamoto, presente in tutti i brani e curatore degli arrangiamenti degli archi. Suonano anche David Torn, Phil Palmer, Mark Isham, Danny Thompson, Steve Jansen, Danny Cummings:
1. September
2. The Boy with the Gun
3. Maria
4. Orpheus
5. The Devil's Own
6. When Poets Dreamed of Angels
7. Mother and Child
8. Let the Happiness in
9. Waterfront
10. Forbidden Colours
Forbidden Colours e’ presente in una versione diversa rispetto alla originale.
Al solito l’edizione giapponese si distingue per la presenza di Promise (The Cult of Eurydice) al posto di Forbidden Colours. La versione in LP non contiene né l’una né l’altra, così come il CD incluso nello splendido cofanetto antologico WEATHERBOX (vedi 1990). Il remaster del 2003 contiene Promise e il promo contiene Promise (Instrumental) che è la versione originale del brano; DS decise di aggiungervi la parte vocale solo in seguito – un bel grattacapo per i collectors. 1988
Esce la prima delle due collaborazioni con Holger Czukay, maestro della sperimentazione: PLIGHT & PREMONITION, due lunghe suites registrate durante l’inverno 1986-87 ma pubblicate in seguito a causa di controversie legali. La musica perde forma a favore di modalità più improvvisate e meno immediate:
1. Plight (The Spiralling of Winter Ghosts)
2. Premonition (Giant Empty Iron vessel)
L’anno si chiude con la pubblicazione del singolo Orpheus che includeThe Devil's Own e in una diversa edizione Mother and Child.
1989
Si pubblica la seconda collaborazione con Holger Czukay: FLUX + MUTABILITY.
1. Flux (A Big, Bright, Colourful World)
2. Mutability (A New Beginning is in the Offing)
La musica richiama la prima collaborazione.
In ottobre compare il singolo Pop Song:
1. Pop Song
2. A Brief Conversation Ending in Divorce
3. The Stigma of Childhood (Kin)
Pop Song anticipa gli arrangiamenti più elettronici delle collaborazioni del periodo più recente. L’ultimo brano rappresenta un frammento della composizione che fu registrata per lo spettacolo teatrale 'Kin', rappresentato l’8 settembre 1987.
DS ha dichiarato di non aver intenzione di pubblicarla; una registrazione “non ufficiale” fatta da uno spettatore sembrerebbe esistere..
L’anno si chiude con l’uscita dell’oggetto del desiderio per eccellenza per tutti i fan, una confezione sontuosa creata da Russell Mills, e in WEATHERBOX si riepiloga la summa della discografia di DS. Il prezioso cofanetto include BRILLIANT TREES, ALCHEMY (con in più i 2 brani strumentali da Pop Song), GONE TO EARTH e GONE TO EARTH INSTRUMENTAL, SECRETS OF THE BEEHIVE (senza Promise o Forbidden Colours). È, assieme al libro PERSPECTIVE, POLAROIDS 82-84, oggetto delle aste più combattute su Ebay.
1991
È l’anno dell’unica riunione dei quattro ex-Japan, in marzo escono due singoli basati su Blackwater e che comprendono un brano non presente nell’album RAIN TREE CROW – nel remaster del 2003 I Drink To Forget verrà invece aggiunto come ultimo brano:
1. Blackwater
2. Red Earth
3. I Drink to Forget
1. Blackwater
2. Rain Tree Crow
3. Red Earth
4. I Drink to Forget
In aprile esce RAIN TREE CROW, album discontinuo, di grande eleganza stilistica e che contiene alcune perle, ma le carriere dei quattro hanno preso strade diverse e l’esperimento non si ripeterà:
1. Big Wheels in Shanty Town
2. Every Colour You Are
3. Rain Tree Crow
4. Red Earth (As Summertime ends)
5. Pocket Full of Change
6. Boat's for Burning
7. New Moon at Red Deer Wallow
8. Blackwater
9. A Reassuringly Dull Sunday
10. Blackcrow Hits Shoe Shine City
11. Scratching on the Bible Belt
12. Cries and Whispers
Sylvian collabora con Hector Zazou nell’album SAHARA BLUE, ma qualcosa non va per il verso giusto. Due canzoni:
To a Reason e Victim of Stars vengono pubblicate nella prima edizione ma poi vengono tolte dalla successiva;
i motivi di tale scelta sono ancora oggi sconosciuti, come dichiarato recentemente dallo stesso Zazou.
DS suona anche in altri brani dell’album e compare sulla copertina come “Mr. X”. DS compone anche un brano, Royauté, inserito in una raccolta di outtakes e versioni alternative da SAHARA BLUE, raccolta di difficile reperibilità.
Un altro box di pregevole fattura, sebbene piuttosto delicato e difficile da trovare in condizioni “mint”, sempre ad opera di Russell Mills, è EMBER GLANCE che contiene un libro di 100 pagine e le musiche per l’omonima installazione in Tokyo. Le musiche sono di evidente impostazione ambient e sono funzionali alle opere esposte:
1. The Beekeeper's Apprentice (Sylvian/Perry)
2. Epiphany (Sylvian)
Assieme a DS suona Frank Perry.
Esiste un video privato girato da Yuka Fujii, a fianco di DS da sempre, che documenta le fasi di allestimento dell’installazione, a partire dalla raccolta di parte del materiale nei boschi inglesi per finire con l’installazione completa.
Il video è stato duplicato ed è oggetto di scambio “carbonaro” tra i fan più irriducibili.
DS ritrova Sakamoto in HEARTBEAT e in particolare nel bellissimo brano omonimo Heartbeat (Tainai Kaiki II) che ospita anche uno stellare intervento alla chitarra di Bill Frisell, di grande efficacia. DS canta anche in Cloud # 9.
Nell’album canta anche la futura signora Sylvian, Ingrid Chavez, incontrata proprio durante le sessioni di registrazione.
1993
THE FIRST DAY vede una formazione che è in parte King Crimson: sono presenti Fripp, Trey Gunn, David Bottrill, Jerry Marotta, Marc Anderson e Ingrid Chavez. Il suono, le strutture dei brani sono prepotentemente legate alle idee di Fripp, che chiede, senza esito, a DS di diventare il cantante dei King Crimson, ma la collaborazione non riesce ad esprimere tutte le potenzialità degli artisti coinvolti; meglio andrà con l’album dal vivo tratto dal tour in cui oltre a DS sono presenti Fripp, Trey Gunn, Pat Mastellotto, Michael Brook:
1. God's Monkey (Sylvian/Fripp/Gunn/Bottrill)
2. Jean the Birdman (Sylvian/Fripp/Gunn)
3. Firepower (Sylvian/Fripp/Gunn)
4. Brightness Falls (Sylvian/Fripp/Gunn)
5. 20th Century Dreaming (A Shaman's Song) (Sylvian/Fripp/Gunn)
6. Darshan (The Road to Graceland) (Sylvian/Fripp/Gunn/Bottrill)
7. Bringing down the Light (Fripp)
All’album seguiranno due singoli oggi difficili da trovare e che contengono dei brani bellissimi (soprattutto nel primo) non pubblicati in altri formati:
1. Jean the Birdman (Sylvian/Fripp/Gunn)
2. Earthbound /Starblind (Sylvian/Fripp)
3. Endgame (Sylvian)
e
1. Jean the Birdman (Sylvian/Fripp/Gunn)
2. Gone To Earth (1986)
3. Tallow Moon (Sylvian solo)
4. Dark Water (Fripp solo)
A seguire un maxi single con remix dedicati al brano Darshan
1. Darshan (The Road to Graceland) (Translucent remix by The Grid)
2. Darshana (Re-constructed by The Future Sound of London)
3. Darshan (The Road to Graceland)
1994
All’inizio del 1994 esce in USA una raccolta promozionale chiamata RETROSPECTIVE – GOD’S MONKEY mentre in settembre APPROACHING SILENCE abbina le musiche dell’installazione EMBER GLANCE alle musiche di un’altra installazione in Tokyo REDEMPTION-APPROACHING SILENCE curata assieme a Robert Fripp:
1. The Beekeper's Apprentice
2. Epiphany
3. Approaching Silence
Esiste un promo uscito in USA con le stesse musiche ma con timbrica più aperta.
A fine anno viene pubblicato l’unico album dal vivo DAMAGE, dal tour del ’93: il repertorio guadagna molto dalle esecuzioni live, purtroppo non tutto lo spettacolo viene portato su CD, la produzione è di Fripp:
1. Damage (Sylvian/Fripp/Gunn)
2. God's Monkey
3. Brightness Falls
4. Every Colour You Are
5. Firepower
6. Gone to Earth
7. 20th Century Dreaming (A Shaman's Song)
8. Wave
9. Riverman
10. Darshan (The Road to Graceland)
11. Blinding Light of Heaven
12. The First Day (Sylvian/Fripp/Gunn)
La bella confezione in box , di nuovo curata da Russell Mills comprende un libretto di 32 pagine e il CD oro: sparirà dai negozi quasi subito.
Gli anni che seguono e fino alla pubblicazione di DEAD BEES ON A CAKE vedono DS esprimersi solo attraverso collaborazioni.
Nel 1996 con Nicola Alesini e Pier Luigi Androni nell’album MARCO POLO:
Come Morning
The Golden Way
Maya
Con Andrea Chimenti nell’album L’ALBERO PAZZO:
Ti ho aspettato (I’ve waited for you)
Con Russell Mills nell’album UNDARK:
How Safe Is Deep?
Brano che verrà ripreso nel singolo Godman con il titolo di Shadowland.
Nel 1997 partecipa in un brano dell’album DISCORD di Sakamoto recitando una poesia nel brano finale. È la stessa poesia recitata in Thoroughly Lost To Logic nella raccolta EVERYTHING & NOTHING che sarà pubblicata nel 2000.
Nel 1998 sempre con Alesini e Andreoni in MARCO POLO II con versioni alternative di The Golden Way e Maya contenute nella traccia multimediale dell’album.
Sebbene non citato nel libretto, scrive le musiche di I Was Waving At You nell’album ANAVOOG.COM di Ana Voog.
1999
È l’anno di DEAD BEES ON A CAKE preceduto dai 2 singoli I Surrender:
1. I Surrender
2. Les fleurs du mal
3. Starred and Dreaming
1. I Surrender (edit)
2. Whose Trip Is This?
3. Remembering Julia
Nei due singoli vengono incluse le versioni definitive di 4 dei 6 brani di LITTLE GIRLS WITH 99 LIVES, un CD realizzato in 15 copie per amici di DS: una delle copie fu “sottratta” al legittimo proprietario e poi indebitamente duplicata e distribuita. Gli altri due brani: Lighthouse e Snowfall non sono stati ancora pubblicati. Tutti i sei brani sono leggeri e gradevoli, con la sola voce di Ingrid Chavez.
In marzo esce dopo lunga attesa DEAD BEES ON A CAKE, album complesso, discontinuo e permeato della nuova ricerca spirituale di DS. L’album propone una ricerca stilistica molto raffinata cercando talvolta di coniugare Oriente e Occidente in maniera originale:
1. I Surrender
2. Dobro #1
3. Midnight Sun
4. Thalheim
5. God Man
6. Alphabet Angel
7. Krishna Blue
8. The Shining of Things
9. Café Europa
10. Pollen Path
11. All of My Mother's Names
12. Wanderlust
13. Praise
14. Darkest Dreaming
I musicisti sono Ryuichi Sakamoto, Tommy Barbarella, Marc Ribot, Bill Frisell, Lawrence Feldman, Kenny Wheeler, John Giblin, Chris Minh Doky, Ged Lynch, Scooter Warner, Steve Jansen, Talvin Singh, Deepak Ram, Steve Tibbetts, Ingrid Chavez, Shree Maa.
Un curiosità relativa all’ultimo brano: durante il tour 2001, finito il concerto e durante l’uscita del pubblico, venne riprodotto un Darkest Dreaming Instrumental che speriamo di poter avere un giorno su supporto digitale. Alcuni bootleg di quel tour contengono la preziosa traccia.
In settembre esce il singolo multimediale Godman, anche in versione limited (5000 copie) anche se esistono numerazioni (di poco) superiore a tale numero:
1. God Man
2. Shadowland
3. Godman (Wagon Christ Mix)
4. Shadowland (Northfield)
5. Godman (Guy Sigsworth Remix)
6. Video: Time Spent
(L’ultimo titolo e’ un video già utilizzato come “Electronic Press Kit” di presentazione di DEAD BEES ON A CAKE.)
Nello stesso mese compare anche la collaborazione con Russell Mills nel bellissimo album PEARL + UMBRA
The Rooms of Sixteen Shimmers
(nell’album sono presenti tra gli altri Peter Gabriel e Brian Eno)
2000
Nell’ottobre 2000 esce la prima vera raccolta di brani significativi di DS con aggiunte di outtakes dai precedenti album tra cui si segnala per bellezza la mitica Ride di cui tutti i fan aspettano di veder pubblicata la versione originale, registrata ma non inserita in SECRETS OF THE BEEHIVE. Si sa per certo che l’ingegneree del suono dello studio di registrazione olandese dove fu registrato l’album ha ancora i master. Qualche anno fa, dietro insistenze, mise a
disposizione un brano di circa trenta secondi, che fu montato e distribuito in rete con il nome di Ride (loop version).
Quei pochi secondi bastarono ad incendiare la curiosità dei fan.
Nella raccolta, i brani vengono rimasterizzati,alcuni remixati ed altri ricantati da DS. Il titolo è EVERYTHING AND NOTHING:
1. The Scent of Magnolia ('Dead Bees' outtake; nuovo mix e voce 1999/2000)
2. Heartbeat (Tainai Kaiki II) (remixed 1999/2000)
3. Blackwater
4. Albuquerque (Dobro # 6) ('Dead Bees' outtake)
5. Ride ('Secrets of the Beehive' outtake; nuovo mix e voce 1999/2000)
6. The Golden Way (remixed 1999/2000)
7. Ghosts (nuovo mix e voce 1999/2000)
8. Pop Song
9. Every Colour You Are
10. Wanderlust
11. God's Monkey
12. Let the Happiness In
13. I Surrender
14. Thoroughly Lost To Logic (inedito del 1989; mixed 1999/2000)
1. Jean the Birdman
2. Cover Me with Flowers ('Dead Bees' outtake; nuovo mix e voce 1999/2000)
3. The Boy with the Gun
4. Riverman
5. Aparna and Nimisha (Dobro #5) ('Dead Bees' outtake)
6. Midnight Sun
7. Orpheus
8. Some Kind of Fool ('Gentlemen Take Polaroids' outtake; nuovo mix e voce 1999/2000)
9. Cries and Whispers
10. Godman
11. Laughter and Forgetting
12. Buoy (1987 remix)
13. Weathered Wall (remixed 1999/2000)
14. Bamboo Houses (remixed 1999/2000)
15. Come Morning (remixed 1999/2000)
bonus CD in edizione limitata:
1. The Scent of Magnolia (edit)
2. The Blinding Light of Heaven (studio version - inedito)
3. The Scent of Magnolia (Portobello Mix)
4. Brilliant Trees (versione 2000)
DS ricanta anche Forbidden Colours nell’album CINEMAGE di Sakamoto.
2001
Una collaborazione con il musicista francese Readymade nell’album BOLD è la prima uscita del 2001 con il brano Sugar Fuel.
DS partecipa al progetto NO MORE LANDMINE promosso da Sakamoto – esce il singolo Zero Landmine:
1. Zero Landmine
2. Zero Landmine (Piano+Vocal version)
3. Zero Landmine (Piano+Cello version)
4. Zero Landmine (Short version)
5. Zero Landmine (Piano version)
6. Zero Landmine (The Track)
Il brano (20 minuti circa) viene eseguito dal vivo coordinando artisti di varia estrazione in luoghi geograficamente molto lontani (Giappone, Mozambico, Usa) che sono collegati via satellite. Un grande sforzo organizzativo e tecnologico che viene trasmesso dalla TV giapponese.
Segue una riedizione di DAMAGE, curata stavolta da DS che cambia il mix e l’equilibrio del suono rendendolo più morbido: si sentono meglio anche le parti chitarristiche di Michael Brook, DS toglie Darshan ed inserisce Jean The Birdman.
Un’altra collaborazione, stavolta con Chris Vrenna dei Nine Inch Nails nel brano Linoleum incluso nell’album THE ATTRACTION TO ALL THINGS UNCERTAIN. L’album di Vrenna e’ a nome Tweaker.
Il brano in questione verrà ripreso in un EP con differenti remix:
Linoleum (edit)
Linoleum (The Josh Wink Interpretation)
Linoleum (Wamdue 2-Step Vocal Experience)
Linoleum (King Britt's Scuba Mix)
Linoleum (Teargas & Plateglass remix)
Linoleum (Paul Leary remix)
2002
Nel 2002 un’altra raccolta, questa volta però riservata ai brani strumentali: CAMPHOR. Anche qui sono presenti alcuni remix:
1. All of My Mother's Names
2. Red Earth (As Summertime ends)
3. Answered Prayers
4. The Song Which Gives the Key to Perfection ('EVERYTHING AND NOTHING TOURBOOK/CD 2001)
5. New Moon at Red Deer Wallow
6. Praise (Pratah Smarami)
7. Wave (Version) (nuovo mix)
8. Mother and Child (remixed by Jan Bang + Erik Honoré)
9. Plight (The Spiralling of Winter Ghosts) (nuovo mix)
10. Upon This Earth (nuovo mix)
11. Big Wheels in Shanty Town
12. The Healing Place
13. Camphor ('EVERYTHING AND NOTHING TOURBOOK/CD 2001)
14. A Brief Conversation Ending in Divorce
Bonus CD:
1. Plight (The Spiralling of Winter Ghosts) (nuovo mix)
2. Mutability (A New Beginning is in the Offing) (nuovo mix)
3. Premonition (Giant Empty Iron Vessel) (nuovo mix)
Nel brano Mother And Child è presente Nils Petter Molvaer alla tromba. La raccolta è l’ultima uscita per la Virgin: la casa discografica detiene l’intero catalogo che verrà ripubblicato rimasterizzato nel 2003, in confezioni arricchite rispetto agli originali. I rapporti fra Virgin e DS non sono mai stati idilliaci ma recentemente Sylvian ha dichiarato che non ci sono mai stati comunque nemmeno grossi contrasti, piuttosto una sorta di indifferenza.
2003
Nel 2003 DS pubblica per la propria etichetta, Samadhi, il suo primo lavoro post-Virgin. BLEMISH è un album che poco allo spettacolo e che trasmette disagio da ogni nota - numerosi ascolti sono necessari per entrare in sintonia con queste musiche. In tre brani suona Derek Bailey e nel bellissimo A Fire In The Forest è presente Christian Fennesz.
Quest’ultimo brano dà il nome al tour che si svolge negli ultimi mesi dell’anno:
1. Blemish
2. The Good Son
3. The Only Daughter
4. The Heart Knows Better
5. She Is Not
6. Late Night Shopping
7. How Little We Need To Be Happy
8. A Fire in the Forest
Tanto per non perdere il vizio, l’edizione giapponese e l’edizione limitata in vinile includono una traccia aggiuntiva intitolata Trauma. Il brano, in forma incompleta, è stato disponibile per il download (per errore) da una pagina di archivio dati della prima versione del sito ufficiale . Nonostante le buone intenzioni dichiarate, nel sito,sin dall’inizio, e’ disponibile per il download soltanto una versione live di Orpheus dal tour del 1988.
Ad oggi l’ultimo lavoro pubblicato è un maxi-single: World Citizen, di nuovo, e come spesso è accaduto in 21 anni, scritto a due mani con Sakamoto:
1. World Citizen (I won't be disappointed) (short version)
2. World Citizen (short version)
3. World Citizen (I won't be disappointed) (long version)
4. World Citizen (long version)
5. World Citizen (Ryoji Ikeda remix)
Del brano sono stati pubblicati una looped piano version ed una re-cycle version nell’edizione giapponese dell’album CHASM di Sakamoto – album che uscirà a maggio 2004 in Europa con contenuto arricchito.
Nell’album VENICE di Christian Fennesz, uscito all’inizio di marzo, Sylvian canta nel brano Transit, in cui la base musicale spinge la voce malinconica verso un forte contrasto timbrico ed emotivo.
DS partecipa al progetto CHAIN MUSIC di Sakamoto, il quale ha attualmente coinvolto in questa catena dieci musicisti. Ciascuno di essi aggiunge qualcosa alla musica che riceve, passandola poi al musicista successivo, “chain” appunto.
Infine, ad inizio aprile Sylvian compone For The Life Of Love, ending theme della serie televisiva giapponese dell'affermato manga MONSTER.
Nel corso di tutti questi anni Sylvian suona in tour nel 1988: In Praise Of Shamans, 1992: The First Day, 1993: The Road To Graceland, 1995: Slowfire, 2001: Everything & Nothing Europa, 2002: Everything & Nothing Usa, 2003: Fire In The Forest.
Durante i tour vengono eseguiti brani che non sono stati ancora pubblicati e in particolare Under Ingrid’s Wheel, The House in Which We Live nel tour 1992, I Do Nothing e It’ll never happen again di Tim Hardin nel tour 1995 e Blue Skinned Gods e Wasn’t I Joe? nel tour 2003.
Oggi David Sylvian è un artista che non dipende più da una major ed è possibile immaginare per lui una maggiore libertà di azione e di espressione. I progetti di cui si hanno notizia al momento (metà marzo 2004) sono una nuova collaborazione con Chris Vrenna sotto la denominazione “tweaker” (il brano si chiama Pure Genius), un brano nel nuovo album di Masakatsu Takagi (con Sylvian e Jansen nell’ultimo tour a curare la parte visuale) e un album assieme al fratello Steve Jansen, lavoro interrotto a favore della creazione di BLEMISH.
Giunto al termine mi preme ringraziare Vittorio Pio per avermi chiesto di preparare questo articolo e voglio ringraziare l’amico Gerrit Hillebrand per essere tornato nell’estate scorsa a tenere in vita quello che tutti considerano il sito di riferimento su David Sylvian e cioè . Il sito è di una completezza imbarazzante ed è un’autentica miniera di informazioni; molti nuovi visitatori lo confondono con il sito ufficiale, almeno a leggere i messaggi lasciati nel guestbook.

Renzo Pietrolungo